sabato 14 ottobre 2023

Galileo Galilei




La novità della posizione di Galileo 
A Galileo, nato a Pisa nel 1554, si deve la prima verifica di tipo empirico della teoria copernicana.
La teoria eliocentrica era stata divulgata come una prospettiva interessante per la spiegazione dei fenomeni, ma non come la risposta all'interrogativo sulla vera costituzione dell'universo: tollerata dalla Chiesa. Egli quindi sostiene che il copernicanesimo rispecchia la vera struttura fisica dell'universo
Nel 1609 Galileo punta il telescopio al cielo per osservare direttamente i fenomeni e provare che il Sole è al centro del nostro sistema planetario. Si tratta quindi di una svolta epocale nella storia della scienza, perché cancella secoli di convinzioni dei corpi celesti. L'importanza di Galileo consiste dunque nel fatto che ha contribuito più di ogni altro alla riformulazione delle basi metodologiche della scienza moderna e ridefinì i rapporti tra la scienza e la religione e la scienza e la filosofia

Gli studi e le scoperte astronomiche
Galileo compì la sua prima formazione a Firenze, ottenne la prima docenza universitaria a Pisa e poi passò a Padova nel 1592. Qui rimase fino al 1610, riscuotendo grande successo. 
Nel 1609, avuta notizia dell'invenzione del cannocchiale in Olanda, si diede a costruire uno proprio adattandolo all'osservazione dei corpi celesti (poi chiamato "telescopio").
Egli riuscì infatti ad individuare la presenza delle macchie solari e a stabilire che la Luna presentava catene montuose, valli e crateri del tutto simili a quelli della Terra; tali scoperte contribuirono a demolire l'impostazione della fisica aristotelica. Un'altra grande scoperta galileiana fu i quattro satelliti di Giove, chiamati "medicei", in onore del granduca de Medici.

La condanna e l'abiura
Il 12 novembre 1612 il padre domenicano Niccolò Lorino condannò l'eresia copernicana. Galileo per la prima volta si venne a trovare in serie difficoltà: non doveva soltanto difendere la libertà e l'autonomia della ricerca scientifica, ma anche se stesso. 
Galileo si vide costretto, dunque, ad approfondire l'analisi della Bibbia, per chiarire la natura dei rapporti fra la fede e la scienza e contestare le accuse di eresia da parte del magistero ecclesiastico. In una lettera del 1613 a un suo fedele seguace, padre Castelli, egli sostenne che la Bibbia ha uno scopo etico e religioso, poiché essa vuole insegnare agli uomini non "come è fatto il cielo", ma "come si vada in cielo". 
Tra verità religiosa e verità scientifica, egli afferma che sono su piani differenti. infatti Dio ha parlato agli uomini in due modi diversi, ma non contraddittori:
  1. attraverso le Sacre Scritture (verità rivelata)
  2. attraverso l'opera della creazione (verità naturale)
La competenza in ordine alla corretta interpretazione delle Sacre Scritture è della Chiesa, mentre l'interpretazione della struttura della natura è di pertinenza della scienza. Quindi tra scienza e fede non c'è una contraddizione, ma separazione di competenze.
Negli anni seguenti, grazie all'elevazione al pontificato del cardinale Maffeo Barberini (papa Urbano VIII), che lo stimava, Galileo poté godere di un periodo di pace e tranquillità, in cui scrisse la sua opera più matura e significativa, il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo, tolemaico e copernicano (1632), un testo in lingua volgare e in forma dialogica, pensato con la finalità di essere il più possibile diffuso e compreso da un vasto pubblico e con l'obbiettivo di far trionfare la verità della scienza copernicana. I protagonisti del dialogo sono tre: l'aristotelico Simplicio, sempliciotto e sprovveduto, lo scienziato Sagredo nel ruolo del moderatore imparziale, e il copernicano Salviati, dietro al quale si cela lo stesso autore.
L'opera, che in primo momento aveva avuto l'autorizzazione ecclesiastica, fu subito dopo censurata e il suo autore invitato a ritrattare. Galileo fu quindi costretto alla ritrattazione e obbligato a recitare la seguente formula:
" Abiuro, maledico, e detesto i suddetti errori ed eresie"
Condannato al carcere, ottenne di poter scontare la pena prima presso il vescovo di Siena e poi nella sua casa di Arcetri, vicino Firenze, e morì l'8 gennaio 1642.

La critica al "principio di autorità
Galileo inoltre critica il principio di autorità che determina un sapere astratto, in cui l'esperienza è negata, ed è caratterizzato dal finalismo, poiché considera le parti che compongono la natura fisica come orientale all'utilità dell'uomo, e dall'essenzialismo, perché ricerca l'essenza o l'intima natura dei fenomeni naturali.

Il metodo scientifico
Galileo elabora il metodo scientifico, articolato in
  1. sensate esperienze, cioè le esperienze compiute mediante i sensi, in modo particolare la vista, che offre le maggiori garanzie, poiché, come scrive nel Saggiatore, è il senso "sopra tutti gli altri" (momento osservativo-induttivo)
  2. necessarie dimostrazioni, cioè i ragionamenti condotti su base logico-matematica (momento ipotetico-deduttivo)
  3. cimento o verifica, ossia la prova dei ragionamenti scientifici attraverso esperimenti
Questo metodo è inoltre fondato su
  • la concezione matematica dell'universo e della natura, che giustifica e fonda la possibilità della conoscenza umana che, attraverso osservazioni e ipotesi, rispecchia la struttura della realtà fisica
  • la distinzione tra qualità oggettive (qualità primarie) e qualità soggettive (qualità secondarie). Le prime sono riconducibili ai rapporti matematici e sono misurabili in modo oggettivo (altezza, larghezza, profondità); le seconde esistono in relazione ai nostri sensi (sapori, odori, colori)

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